REGGIO EMILIA – Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha fatto visita allo stand del Parmigiano Reggiano al Fancy Food di New York, tra le più importanti manifestazioni d’oltreoceano dedicate al settore agroalimentare. Tra i temi che hanno tenuto banco nell’edizione 2025 quello dei dazi doganali sui prodotti dell’Unione Europea.
“I dazi quando non portano un vantaggio sono inutili, come in questo caso – ha esordito il ministro – È quello che noi sosteniamo per tante ragioni. La prima è perché, anche rispetto a questo straordinario prodotto che è il Parmigiano Reggiano, abbiamo spiegato ai nostri amici statunitensi che quando il prodotto parte crea ricchezza in Italia ma i due terzi di ricchezza creata rispetto al prezzo di consumo resta qui, crea posti di lavoro e produzione di economia. Mettere i dazi e magari far rallentare l’importazione di Parmigiano Reggiano crea più danni agli Stati uniti che a noi”.
Nelle ultime ore il ministro ha incontrato alla Casa Bianca la segretaria all’agricoltura Brooke Rollins per parlare proprio di questo tema. L’Unione Europea sembra disposta ad accettare un aumento dei dazi fino al 10%. “Noi saremo per dazi zero, questo è evidente – ha aggiunto Lollobrigida – Se dovessero essere una cifra tollerabile, i dazi al 10% spaventano di meno se ripartiti sull’intera filiera e possono essere sostenibili. C’è una tale richiesta di qualità, di prodotti come il Parmigiano Reggiano che gli americani non rinunceranno ad acquistarlo per pochi centesimi”.
Il consorzio del Parmigiano Reggiano guarda avanti. “Noi dobbiamo andare oltre i dazi – ha dichiarato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – Dobbiamo pensare a delle progettualità che fanno sì che vi siano creazioni di valore per i cittadini e per le imprese. Ecco perché siamo molto fiduciosi che l’Unione Europea insieme al Governo americano riescano a trovare un punto d’incontro e di atterraggio sul tema delle tariffe perché bisogna andare oltre. Bisogna creare sistemi produttivi che creino valore per tutta la filiera produttiva”.
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