REGGIO EMILIA – Il Parmigiano Reggiano è una delle eccellenze del nostro territorio, il formaggio che tutti i reggiani mettono in tavola. Ma non tutti ne conoscono la lavorazione e il ciclo di produzione. Il Consorzio di tutela ha quindi deciso di replicare Caseifici aperti, appuntamento che già lo scorso anno aveva fatto registrare oltre 30mila adesioni. Sono stati 13 i caseifici reggiani che hanno aperto le loro porte spiegando ai visitatori i passaggi per ottenere una forma di Parmigiano: dalla mungitura alla lavorazione del latte, dal processo di salatura a quello di stagionatura.
Nonostante il maltempo, la partecipazione è stata alta. Noi abbiamo fatto visita al Consorzio Vacche Rosse di via Fratelli Rosselli a Reggio. “Ci sono persone che sono venute anche senza prenotare nella speranza di trovare un posto. L’adesione è stata ottima – sottolinea Daniele Valcavi – C’è tanta curiosità soprattutto per quanto riguarda la parte produttiva, in particolar modo l’allevamento degli animali. Nell’edizione passata le domande sono state fatte sulla produzione ma per quanto concerne la strumentazione ed i passaggi, mentre oggi l’attenzione si focalizza sul primo step della realizzazione”. E ancora: “Chiaramente dai bambini sono state poste anche le domande più banali: quale formaggio è adatto ad essere grattugiato, se appena esce dalla caldaia si può già grattugiare”.
L’iniziativa ha richiamato curiosi anche da fuori provincia.
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