REGGIO EMILIA – “La cosa che ci piaceva di più fare era andare a vedere le partite di calcio di suo fratello, che faceva il portiere”. Giuliana Reggio da 25 anni è “la mamma di una 17enne uccisa dall’ex fidanzato”, ma forse lei si sente semplicemente la mamma di Jessica. “L’ultima volta insieme è stato per l’8 marzo, la prima volta al Marabù”. La discoteca per la festa della donna. E Jessica proprio quello stava diventando, una donna. Invece rimarrà per sempre la piccola di casa.
Giuliana è nonna, ma di due nipoti maschi. “Vedo le sue amiche diventare grandi, coi loro bimbi… quando le parlo le dico di stare vicino ai suoi nipoti”.
Via Buozzi, Reggio Emilia, 14 marzo 1996. Jessica Filianti non aveva nessuna possibilità di salvarsi: Luca Ferrari le ha inferto 43 coltellate. Lei lo aveva lasciato, diceva che la riteneva una cosa sua, era possessivo. Via Buozzi, Reggio Emilia, 14 marzo 1996. I primi titoli in Italia in prima pagina per l’uccisione di una donna. Anzi, di una bambina. Jessica ha dato voce ai femminicidi di cui ancora non si parlava e dà tuttora voce a sua mamma Giuliana, che fin da subito ha scelto di raccontare, per aiutare altre Jessica, o altre Giuliana: in questi anni è successo più di una volta. “Sì, tante, e anche le mamme, che venivano da me a chiedere consigli”.
Luca Ferrari è stato condannato all’ergastolo in primo grado, poi diventato 23 anni in Appello. Ne ha scontati molti meno per buona condotta. Da tempo è fuori, ha una famiglia. “Venticinque anni sono passati – continua Reggio – ma dentro no, dentro c’è dolore e rabbia; la giustizia dovrebbe mettere pene più severe, non è possibile”. Giuliana non crede che vorrà mai incontrare, né tantomeno perdonare, l’assassino di sua figlia. E comunque lui non l’ha mai chiesto. “Non voglio neanche pensarci. Ma so che ha due figli. Capirà”.
Oggi, sabato 13 marzo, avrebbe dovuto tenersi l’inaugurazione del giardino intitolato proprio alla memoria di Jessica, tra le vie Giacomo Matteotti, Pier Giacinto Terrachini e Carlo Zucchi, all’interno del parco Matteotti, a poca distanza dal luogo in cui fu uccisa. Una cerimonia rinviata a causa delle restrizioni dovute al Covid.
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