GUASTALLA (Reggio Emilia) – “Quando vedo le immagini di quello che sta accadendo, penso che vorrei essere lì per essere di aiuto, per fare il mio lavoro là”.
Laura Castigliani ha 32 anni ed è di Guastalla. Svolge il ruolo di coordinatrice nel reparto di Ostetricia dell’ospedale Maggiore di Parma, ma negli anni scorsi è stata, in due differenti periodi, in Afghanistan: prima per 6 mesi nel 2017, poi per 4 mesi alla fine del 2019. Ha prestato servizio nel centro di maternità dell’ospedale di Anabah, gestito da Emergency. Anabah è una località a oltre 100 km a nord di Kabul, a 2mila metri di altitudine.
A Tg Reggio racconta di una esperienza molto formativa dal punto di vista professionale in un ospedale in cui avvengono 7mila parti all’anno: una struttura in cui lavorano medici giunti dall’Italia che hanno il compito di formare le professionalità locali.
Una esperienza molto significativa anche e soprattutto dal punto di vista umano, culturale ed emotivo: “Ho conosciuto queste donne vittime di una cultura che le discrimina, ma che al tempo stesso dimostrano grande forza cercando di svolgere il proprio lavoro come forma di emancipazione contro le tradizioni e le imposizioni famigliari. Donne che sono riuscite a capire quanto sia importante partire in una struttura ospedaliera”.
Laura aveva in previsione di tornare in Afghanistan per una terza volta, ma la presa di potere da parte dei Talebani ha mandato all’aria i suoi piani. Per il momento rimane in costante contatto, attraverso le tecncologie, con il personale di Emergency che si trova là e con gli operatori locali conosciuti nel corso della propria esperienza.
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