REGGIO EMILIA – Una straordinaria avventura imprenditoriale quella che ha dato vita nel 1957 alla casa di Cura Villa Verde, un progetto ambizioso di un gruppo di 12 medici che investirono capitali propri per realizzare la struttura.
Una storia che parla di un progetto innovativo immerso nello sviluppo sociale della città per la quale è sempre stata punto di riferimento tanto da dare il nome al quartiere nel quale ha sede. Dagli anni del boom economico, poi negli anni ’70 quando venne ampliata una prima volta, sino ai giorni nostri con la dura battaglia contro il Covid combattuta in stretta collaborazione con la sanità pubblica.
C’è tutto questo ma anche le ricostruzioni, contributi di molti protagonisti e tante fotografie nel libro “Villa Verde, 65 anni di storia” curato da Giuliana Lusuardi e pubblicato da Vittoria Maselli Editore. La struttura accreditata col sistema sanitario nazionale, è diretta da oltre quarant’anni dal dott. Fabrizio Franzini, figlio del fondatore il professor Guido. Nella struttura lavorano anche i figli del presidente, Alessandra e Guido medico chirurgo.
“Come tutte le storie ha avuto periodi felici e altri meno felici – sottolinea Fabrizio Franzini – Ho vissuto Villa Verde fin dalla sua fondazione, dal 1976 in avanti ho avuto un coinvolgimento diretto”.
L’80% del fatturato di Villa Verde è legato all’attività con Ausl. La struttura ha oggi 180 dipendenti, oltre un centinaio di medici libero professionisti, circa 7.500 gli interventi chirurgici all’anno. Presidio ospedaliero dal 2018, nel 2019 ha inaugurato il nuovo comparto operatorio. Gli ortopedici del Santa Maria Nuova oggi operano in queste sale; infine, nel 2022 è arrivata l’apertura del centro diagnostico a Novellara.
“Il futuro? Abbiamo un ottimo rapporto con l’Ausl e ci sentiamo e siamo una parte integrante del sistema sanitario provinciale”, chiosa Franzini.