VENTASSO (Reggio Emilia) – “E’ arcano, spopolato, spesso dimenticato, nonostante in esso si annidi l’identità profonda della nostra Nazione”. Lo scrive, a proposito dell’Appenino, Paolo Rumiz nel suo “La leggenda dei monti naviganti”, dal quale il regista reggiano Alessandro Scillitani ha tratto un documentario.
Durante l’estate in corso e in quella dell’anno precedente il nostro Appennino, complici gli effetti del covid che hanno limitato i viaggi all’estero e alleggerito il portafoglio di molti, ha vissuto e sta vivendo una fase di riscoperta. Lo dimostrano anche i numerosissimi visitatori che lo hanno scelto per trascorrere la giornata di Ferragosto. Scelta quanto mai indovita per sottrarsi alla canicola della pianura e per respirare aria un po’ più fresca.
Gettonatissimo ad esempio il rifugio Battisti a quota 1765, nel comune di Ventasso. Sempre sopra Ligoncjhio, sempre nel comune di ventasso, tanta genta anche al rifugio Bargetana e all’omonimo vicino lago, sempre intorno a quota 1700 metri.
Insomma un ferragosto lontano dal caldo, dalle spiagge affollate, all’insegna del godimento della natura e dei paesaggi che solo la montagna sa regalare, passo dopo passo, orizzonte dopo orizzonte, venti, colori e sapori. Una montagna la nostra che ha margini di valorizzazione davvero molto ampi.