TOANO (Reggio Emilia) – Condannati a 12 anni ciascuno. Il verdetto della Corte d’Assise di Bologna conferma le pene inflitte in primo grado ai coniugi Riccardo Guida e Silvia Pedrazzini. Si chiude così il processo d’Appello per la morte di Giuseppe Pedrazzini, l’agricoltore di 77 anni trovato senza vita l’11 maggio del 2022 nel pozzo della sua casa, nella frazione di Cerré Marabino, a Toano.
Maltrattamenti, sequestro di persona, soppressione di cadavere ma anche truffa ai danni dello Stato per aver continuato a intascare la pensione. Soldi che erano stati incassati dopo il decesso verificatosi oltre due mesi prima del ritrovamento del corpo privo di vita del 77enne. E’ questa la lista dei reati che sono costati la condanna pronunciata in tribunale a Reggio il 28 settembre 2023 nei confronti della figlia della vittima e del marito, al termine di un procedimento con rito abbreviato. I giudici avevano collegato alla condotta dei maltrattamenti la morte dell’anziano. Angherie e vessazioni aggravate dall’essere state commesse in presenza del nipote minorenne.
Con rito ordinario ha preso il via lo scorso luglio il processo a carico della moglie del pensionato, Marta Ghilardini, accusata degli stessi reati.
Silvia Pedrazzini e Riccardo Guida, rispettivamente di 44 e 39 anni, hanno seguito in videocollegamento l’udienza terminanta col pronunciamento della sentenza di secondo grado. Il loro avvocato, Ernesto D’Andrea, ha annunciato che farà ricorso in Cassazione. I suoi assistiti sono in carcere. La donna è a Civitavecchia mentre all’istituto penitenziaro di Bologna si trova il coniuge. Quest’ultimo, circa un anno fa, ha chiesto l’avvicinamento per far sì che il figlio possa incontrarlo con più facilità.
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