REGGIO EMILIA – Settembre 2020: 19 luoghi, 49 classi, 1.250 studenti. Settembre 2021: 16 luoghi, 44 classi, 1.000 studenti. Settembre 2022: sono già 150 su 400 le classi, tra elementari e medie di Reggio Emilia che hanno chiesto di partecipare al progetto della “scuola diffusa”, per un totale di 3.500 studenti.
Un’iniziativa che cambia e che al contempo cresce, passando in tre anni scolastici da esigenza a scelta, “da bisogno speciale a esperienza ordinaria – dice Raffaella Curioni, assessore all’Istruzione, che continua – Allo stesso tempo, i luoghi da spazi diventano progetti e nuove competenze”. Da qui, la decisione di restringerne il numero perché non c’è più, per fortuna, il bisogno della quantità che la pandemia generava a settembre 2020, cosa che permette di selezionare gli spazi che diventano aule speciali in base alle loro potenzialità nel processo formativo dei ragazzi.
Dal 15 settembre saranno il teatro Valli, i Musei Civici, Palazzo Magnani assieme a Palazzo Da Mosto, il centro Malaguzzi, la parrocchia di Pieve e poi la new entry, l’azienda agricola La Collina. In questi luoghi le classi si alterneranno in modo da trascorrere lì una settimana ciascuno a rotazione. In più, c’è l’agriturismo Casa del Gufo che per tutto l’anno sarà la scuola della terza classe della “Don Borghi”.
La scuola diffusa ha fatto parecchia strada e da Reggio Emilia è arrivata a Roma e anche oltre, nel senso che sindaco e assessore sono stati chiamati a illustrare il progetto in più di una città e lo scorso gennaio il ministro per l’Istruzione Bianchi ha certificato, tramite protocollo, l’iniziativa reggiana come modello.
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