REGGIO EMILIA – Il calore di chi lo ha conosciuto da vicino, ma anche dei tanti, è il caso dei tifosi, che lo hanno seguito dagli spalti non mancherà all’ultimo saluto di Stefano Guerra. Nella chiesa di Sant’Anselmo, nel quartiere del Buco del Signore, alle 11 domani sarà celebrato il rito funebre. La salma partirà dalla camera ardente allestita presso la Croce Verde di Reggio. Proprio l’associazione di pubblica assistenza era uno degli enti per i quali Guerra, ex difensore granata ai ai tempi in cui la squadra era allenata da Pippo Marchioro, prestava volontariato. Venerdì scorso aveva finito una delle sue attività altruistiche, quando è stato punto da un’ape. Sapendo di essere allergico, si è affrettato per rientrare a casa dove aveva il kit salva vita, senza però riuscire a utilizzare l’apposita siringa.
L’episodio venerdì scorso, nelle stessa giornata, in condizioni gravi causate dallo shock anafilattico, l’ex calciatore era stato ricoverato al Santa Maria Nuova dove alle 18 di ieri il suo cuore ha cessato di battere.
Originario di Verona, arrivò alla Reggiana nel 1988 e fu tra i protagonisti di una storica promozione in serie B, seguita da altre due stagioni ricche di soddisfazioni. Terminata la carriera calcistica, nella quale ha vestito anche le maglie di Vicenza e Prato, Guerra era rimasto a vivere nella nostra città, dove aveva messo su famiglia e dove aveva lavorato in banca prima del pensionamento. Era solito partecipare a iniziative benefiche e a raduni con altre vecchie glorie granata. L’ultimo si è svolto poco più di un mese fa. In occasione della festa del Gruppo Vandelli Guerra era riuscito a organizzare una rimpatriata con giocatori, dirigenti e componenti dello staff che vinse il campionato di Serie C 88-89.
Ex compagni di avventura che ora sentono di avere perso un fratello.
“Quante volte ci hai deliziato con le tue discese sulla fascia”, è uno dei messaggi invece lasciati sui social dai tifosi.
Guerra resta nel cuore di tanti anche per la sua sensibilità nei confronti delle persone fragili, a partire dagli anziani. Non è un caso, ad esempio, se tre anni fa c’era anche lui a festeggiare i 100 anni di Ada Braghiroli la tifosa più longeva della Reggiana.
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