REGGIO EMILIA – Un viaggio della memoria raccontato direttamente dai ragazzi, una memoria dolorosa come quella della guerra dei Balcani che ancora oggi lascia strascichi e suscita preoccupazioni ai confini del Montenegro. I ragazzi protagonisti di questo reportage sono gli studenti dell’Ipssc Filippo Re che tra immagini, contributi video, brevi resoconti hanno raccontato la loro esperienza in Bosnia Erzegovina.
Sei giorni tra Mostar, Sarajevo, Konjic, Bratunac e Srebrenica dove hanno toccato con mano una delle pagine più buie della storia d’Europa.
“L’idea – spiega Andrea Saccani, studente e principale promotore dell’iniziativa del reportage assieme alla studentessa Giada Muscas – era quella di riassumere le tappe più significative dei giorni in Bosnia in una sorta di diario moderno, un video reportage capace di racchiudere i momenti più toccanti della sei giorni. È stata un’esperienza indimenticabile per tanti motivi: arrivati là, di fatto, non sembra siano tante le differenze rispetto al “nostro mondo”, chiamiamolo così. Poi, nel giro di poco, ci si accorge di essere stati catapultati in un qualcosa di diverso, luoghi in cui la sofferenza è tangibile. Così come è tangibile la grande umanità e la voglia di ripartire da parte di tutti”.
Mostar, Sarajevo, Srebrenica: luoghi simbolo. Luoghi teatro di una terribile guerra civile, capitolo tra i più cupi della storia d’Europa del Novecento. “Il memoriale di Potocari e a pochi chilometri quello di Bratunac – chiude Saccani – sono qualcosa di diverso da tutto. Poter ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto direttamente quei giorni, lascia senza parole. E, allo stesso tempo, offre diversi spunti di riflessione sui tempi che viviamo, sulla contemporaneità. Per non dimenticare”.
“Quanto realizzato dai nostri ragazzi – spiega la Dirigente dell’istituto di viale Trento Trieste, Mariangela Fontanesi – ci ha colpito nel profondo. Abbiamo vissuto alcune peripezie, incontrato persone, raccolto testimonianze impressionanti: intrise di dolore ma al tempo stesso di grande umanità e desiderio di ricominciare”.
Un progetto iniziato tre anni fa in collaborazione con Iscos-Emilia Romagna, che ha dato modo agli studenti di approfondire il conflitto nell’ex Jugoslavia agli inizi degli anni ’90 leggendo libri, dialogando con autori, assistendo a rappresentazioni teatrali, partecipando alla realizzazione del murale di Benjamin Čengić, ascoltando testimonianze dirette, come quella di Ajna Jusic, e partecipando all’evento del gemellaggio tra Sarajevo e Reggio.