REGGIO EMILIA – A ora sono stazionarie le condizioni della piccolina venuta alla luce dopo nemmeno sei mesi di gestazione della sua mamma, stazionarie ma molto critiche. Pesa 650 grammi. Le prossime ore saranno fondamentali.
Si trova nella terapia intensiva neonatale del Santa Maria Nuova, è stata portata lì in elicottero dall’equipe composta da un medico rianimatore e da due infermieri decollata verso il Sant’Anna di Castelnovo Monti nella mattinata di domenica.
La neomamma si era presentata al pronto soccorso accusando forti dolori addominali e ovviamente la preoccupazione era per la bimba che portava in grembo. C’è stato l’immediato contatto col personale dell’ospedale e la squadra è partita da Reggio Emilia. L’idea era quella di portare la partoriente, che risiede in un comune della montagna, al Santa Maria Nuova, ma all’arrivo dei sanitari la donna era già entrata nella “fase attiva” del travaglio, ha fatto sapere la stessa Ausl reggiana: è il momento centrale, quando le contrazioni diventano stabili, regolari e intense e il parto può essere molto vicino. Si è quindi deciso di far nascere la bimba nel nosocomio della montagna, con l’assistenza del personale ostetrico e anestesiologico che ha provveduto a stabilizzare la piccola. Poi, appena è stato possibile, c’è stato il trasferimento in elicottero a Reggio Emilia.
Anche la mamma, che sta bene, è stata condotta in ambulanza al Santa Maria Nuova e adesso è ricoverata nel reparto di Ostetricia. Le procedure sanitarie sarebbero state le medesime se il parto fosse avvenuto in uno degli altri ospedali e questo dimostra “la grande professionalità dei sanitari del nostro ospedale, che ringrazio – dice il sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini – Quest’emergenza è stata affrontata in maniera perfetta, adesso speriamo per la piccola”.
Il punto nascite di Castelnovo Monti è stato chiuso tre anni fa e da allora le polemiche non si sono mai placate. A gennaio scorso, l’annuncio della Regione di voler riaprire Castelnovo così come gli altri presidi della montagna dell’Emilia Romagna. Poi è arrivata l’emergenza Covid, ma il percorso stra proseguendo. “Nelle prossime settimane dovremo rivedere il Pal, il Piano di attuazione locale”, dice ancora Bini.
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