VENTASSO (Reggio Emilia) – “In questo momento particolarmente siccitoso abbiamo un consumo medio di 3-4 litri al secondo. Chiaramente nel periodo di ferragosto possono anche quasi raddoppiare. Sperando di poter avere le portate in sorgente che ci possano permettere di servire la richiesta”. Così Federico Natalini, tecnico di Iren.
La risorsa idrica utilizzata dall’abitato di Cerreto Laghi proviene da due sorgenti. Si chiamano Bacino e Segheria. Insieme confluiscono in un serbatoio dotato di un impianto di filtrazione che utilizza raggi ultravioletti per la disinfezione, evitando così l’aggiunta di sostanze. La popolazione residente che beneficia di quest’acqua cristallina non arriva ai duecento abitanti. Ma nelle stagioni turistiche Cerreto Laghi arriva a contare anche 8mila presenze giornaliere, tremila delle quali soggiornano tra seconde case, appartamenti in affitto e alberghi. L’estrema siccità di questa estate 2022 ha comportato la pianificazione da parte di Iren di interventi tramite autobotti da far scattare all’istante in caso di carenza di acqua. Le zone in cui potrebbero vedersi in azione le autocisterne sono distribuite un po’ su tutto il versante reggiano dell’Appennino, i cui borghi rappresentano rifugi dalla canicola per chi vive in pianura.
Rischiano di prosciugarsi infatti le sorgenti che alimentano i piccoli acquedotti collegati a Cinque Cerri e Vaglie nell’ex comune di Ligonchio. Lo stesso vale per quelle che garantiscono il servizio idrico a Varvilla e Castagneto, dalle parti di Ramiseto. Vene d’acqua che hanno registrato portate inferiori anche di un 40% rispetto ad annate estreme, quanto a siccità, come il 2003 e il 2017. Cruciale è diventato il monitoraggio e il tempismo negli interventi riguardanti le perdite della rete.
“Sono stati realizzati 173 distretti e abbiamo un sistema che segnala anomalie – spiega Tiziano Genitori di Ireti – Riusciamo così ad abbassare le perdite al 24% su una media nazionale del 40%”.
L’acquedotto della Gabellina in questi giorni è meta di visite da parte dei giovanissimi ospiti dei soggiorni estivi organizzati dalla Uisp a Busana: “Ci permette di raccontare cosa c’è dietro al semplice gesto di aprire il rubinetto dell’acqua. Importante anche per sensibilizzare a un uso consapevole della risorsa idrica”, racconta Fiorenza Genovese di EduIren, dipartimento educativo gruppo Iren.
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