REGGIO EMILIA – E’ l’età elevata dei mezzi pubblici la causa principale dei due incidenti degli ultimi mesi: il bus in fiamme il 24 febbraio scorso a Carpineti nella Galleria del Seminario – che dovrebbe riaprire a giorni, anche se manca ancora l’ufficialità – e un altro mezzo a fuoco il 14 maggio sempre in appennino, a Cervarezza.
Autobus vetusti, quindi, anche se regolarmente sottoposti a manutenzione, analoghi per marca e modello, e che in questo ultimo anno hanno comunque macinato chilometri per la necessità di avere a disposizione più mezzi vista la capienza ridotta causa norme anti Covid. “La priorità strategica dell’azienda è ringiovanire la flotta”, ha sottolineato Antonio Nicolini. Il presidente di Seta lo aveva annunciato ai sindaci dell’unione dei comuni dell’Appennino, incontrati di recente, e lo ha ribadito negli studi de Il Graffio ieri sera, facendo una premessa: “Per 15 anni non ci sono stati investimenti sul trasporto pubblico”, le sue parole.
Ma da circa tre anni a questa parte, ha continuato Nicolini, le cose sono cambiate e ci sono state risposte, in termini di risorse, da parte del Governo, della Regione, dei Comuni. Il piano di sostituzione è già iniziato: entro il 2024 l’azienda avrà completato l’acquisto di 97 nuovi mezzi per il bacino di Reggio Emilia, un investimento di 25 milioni. Gran parte dei 21 bus nuovi già nella flotta è stata destinata alla montagna. Alla fine del prossimo anno, l’età media dei mezzi scenderà da 12 a 9,3 anni. “Inoltre, appena finirà la scuola fermeremo alcuni mezzi e li sottoporremo a manutenzione straordinaria di concerto con la casa produttrice”. Verranno quindi fermati i 15 mezzi della marca e del modello di quelli degli incidenti in montagna.
Negli ultimi giorni è stato approvato il bilancio: Seta chiude in pareggio, ma per il futuro si stanno accumulando le criticità fatte dell’aumento dei costi del carburante con punte del 350%, di quello delle materie prime, della difficoltà dell’approvvigionamento e anche dei ritardi della consegna degli stessi nuovi mezzi. Le risorse degli enti locali coprono fino al 70% degli acquisti, ma nel frattempo Seta stipula autofinanziamenti, “quindi noi dobbiamo anticipare; se la situazione perdurerà, abbiamo stimato per il prossimo anno un deficit da 9 milioni”.
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