REGGIO EMILIA – La Reggiana oggi ha riacceso, timidamente, i motori, in vista della possibile ripresa del campionato. Più che allenamenti veri e propri si parla di piccole sgambate individuali e non potrebbe essere altrimenti, al di la delle ferree limitazioni imposte dal protocollo anti Covid della Figc, visto e considerato che la squadra non si allenava da ben 94 giorni.

Il medico della Reggiana Manzotti con il match analyst Bertani
Era il 3 marzo scorso quando la società granata comunicò la sospensione degli allenamenti a causa della positività di un proprio atleta, il difensore Alessandro Favalli. Sospensione che inizialmente doveva essere di 15 giorni, poi allungata di altre due settimane e infine sospesa a tempo indeterminato. Nessun ritiro forzato per la squadra, ma il centro sportivo di Cavazzoli è blindato: entra solo il gruppo squadra, ovvero le 42 persone tra atleti, staff tecnico, staff medico, magazzinieri e dirigenti inseriti in un’apposita lista chiusa e non modificabile. E anche nel tragitto per arrivare e andare via dal centro sportivo devono essere evitati contatti con altre persone. Vietato l’ingresso a cameraman e giornalisti, vietate per ora le interviste. Vietati i contatti anche con i tifosi.

L’arrivo di Rozzio al campo di allenamento
Dalla mattinata è cominciata la trafila dei tamponi. Nel pomeriggio le prime corse sui due campi di Cavazzoli, perfettamente preparati per questa ripresa. La squadra è divisa in piccoli gruppi che non potranno mai essere modificati fino a quando non arriverà l’autorizzazione a usare il pallone, che in questa fase è ancora assolutamente vietato.

L’arrivo di Costa al campo
In Austria il Lask Linz, capolista della Serie A, per aver giocato una partitella in allenamento e non aver rispettato le regole sul distanziamento sociale si è vista affibbiare 6 punti di penalizzazione e una multa di 75mila euro. I controlli sono molto attenti, anche nel mondo del calcio italiano. Una situazione surreale, visto che in teoria dal 28 giugno si dovrebbe tornare a giocare in LegaPro; ma meglio non rischiare.
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