REGGIO EMILIA – Si chiama AISMinRete ed è un’App gratuita innovativa appositamente rivolta alle persone con sclerosi multipla, alle loro famiglie, ai medici e agli operatori sanitari. E’ un’idea nata tra i membri della sezione reggiana dell’AISM, con il patrocinio del Comune e in collaborazione con l’Ausl, e rappresenta una esperienza pilota in Italia.
“Lo scopo dell’App è far conoscere questa patologia, che colpisce tra i 20 e i 40 anni d’età, e le donne tre volte più degli uomoni – spiega Roberto Fontanili, presidente di Aism Reggio Emilia – Tutte le persone coinvolte, medici, pazienti, famigliari, caregiver, possono trovare tutte le informazioni necessarie nello stesso luogo. A Reggio le risposte ci sono, spesso è però difficile trovare le informazioni”.
La nuova applicazione AISMinRete si puo scaricare direttamente da Google Play e sarà ulteriormente sviluppata nel corso dell’anno grazie al sostegno della Fondazione Boni Cuvier e della Fondazione Manodori.

Da dove nasce l’idea di creare una app e chi sono i suoi destinatari
La necessità di creare uno strumento di facile utilizzo e consultazione è nata, nel corso della fase acuta della pandemia, dal dialogo con i nostri associati e dalle molte persone che hanno mostrato difficoltà nell’utilizzo del computer. Per favorire quindi l’utilizzo di AISMinRete e la sua diffusione, Aism ha programmato per il 2022 una serie di corsi di alfabetizzazione informatica rivolti alle persone con SM, familiari e caregiver, anche al fine di rendere più semplice l’uso di strumenti di costante necessità come Spid e Fascicolo Sanitario Elettronico.
L’app riunisce in una sola applicazione, sempre aggiornata e di immediata consultazione, le principali informazioni disponibili sulla SM, sui farmaci e sullo stato della ricerca, nonché le indicazioni per soddisfare i principali bisogni assistenziali e garantire i diritti delle persone con SM e delle loro famiglie. Al tempo stesso, si propone anche come strumento di consultazione fornendo informazioni cliniche corrette e verificate ai medici di medicina generale, a neurologi, fisiatri e tutti gli operatori sanitari e sociosanitari coinvolti nella gestione di questa patologia, che soltanto nella nostra provincia colpisce oltre un migliaio di persone.













