REGGIO EMILIA – L’emergenza Covid ha inferto un colpo tremendo alla nostra sanità. Tra gli ambiti più colpiti, c’è l’attività chirurgica. Basti dire che soltanto nel 2023 l’Ausl di Reggio è tornata ad un numero di interventi chirurgici programmati analogo a quello del 2019. E solo nell’ottobre dell’anno scorso il comparto operatorio al 5° piano del Santa Maria Nuova è stato completamente riattivato.
Il Covid e la sua lunga coda hanno lasciato un’eredità pesante: migliaia e migliaia di interventi che sono stati rimandati per cause di forza maggiore. Tra il 2022 e il 2023 sono stati recuperati più di 7mila interventi. L’anno decisivo è stato proprio il 2023, con 19.207 interventi fra degenza ordinaria e day hospital e un balzo del 16% rispetto al 2022.
Si è data la precedenza ai quasi 1.300 interventi che, alla data del 31 dicembre 2021, registravano un tempo di attesa superiore alla soglia massima prevista. Poi si è passati al recupero dei 4.800 interventi scaduti, si dice così in gergo, nel corso del 2022. Cruciale è stato il ruolo del privato accreditato, con Villa Verde specializzata nella chirurgia ortopedica, mentre Salus Hospital si è dedicata soprattutto alla chirurgia vascolare.
Non tutto è risolto, naturalmente. Il tempo medio di attesa per una protesi d’anca è di quattro mesi, per la chirurgia generale di quasi 7. Si aspettano invece in media tre settimane per la chirurgia oncologica, la cardiologia e la chirurgia vascolare.