REGGIO EMILIA – “E’ come un intervento chirurgico che si sta avviando a felice conclusione”. Commenta così Stefano Versari, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, per descrivere la situazione in Emilia Romagna a un mese scarso dalla riapertura delle scuole.
Nella nostra provincia, a ora, la fotografia è a tinte chiare, nel senso che non si sono evidenziate particolari criticità. Il territorio si è mosso per tempo per censire spazi esterni che in parte saranno sicuramente necessari per garantire la scuola in presenza di tutti i bambini e ragazzi, priorità assoluta. Per questo Versari risponde così al ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, che nelle ultime ore ha chiesto più collaborazione agli enti locali: “Parlo per me: la collaborazione c’è sempre stata, siamo al lavoro costantemente da giugno”. Il direttore generale, poi, aggiunge: “O si sta a un metro o si tiene la mascherina; siccome tenere la mascherina è faticoso, si cercano spazi in più per garantire il distanziamento”.
Anche sulla questione di eventuali bimbi o ragazzi che rimanessero contagiati, una precisazione: non è corretto dire che tutta la classe verrà messa in isolamento. “Verrà messo in isolamento chi è entrato in contatto diretto col ragazzo, come accade sempre”. Si pone poi un tema finora poco affrontato: la gestione di quella “terra di nessuno”, che è lo spazio tra casa e scuola: “Auspico – le sue parole – che le associazioni di volontariato possano aiutare”.
A giorni si dovrebbe sapere quanto di quel migliaio di personale aggiuntivo causa Covid chiesto per la nostra provincia verrà assegnato dal ministero. Si è anche in attesa di capire quando inizierà lo screening dell’organico che in maniera volontaria potrà sottoporsi a tampone.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia Stefano Versari emergenza coronavirus covid-19 rientro a scuolaCovid-19, un migliaio di alunni 6-14 anni a lezione fuori dalle scuole. VIDEO