REGGIO EMILIA – Non cessano le reazioni alla questione richiedenti asilo: la richiesta, da parte della Prefettura del pagamento di somme utilizzate per la loro accoglienza per chi, nel frattempo, ha trovato lavoro.
“Nessun intento punitivo: i controlli sono necessari e stiamo solo applicando la legge”. Così ai microfoni di Tg Reggio il prefetto Iolanda Rolli rispetto alla richiesta ai richiedenti asilo che nel frattempo avevano trovato lavoro, della restituzione di somme spese dallo Stato per la loro accoglienza al momento dell’arrivo.
Ed è esattamente così, tutto previsto dalla legge: in presenza di un “reddito minimo, idoneo al sostentamento”, decade la situazione di indigenza, condizione necessaria al fatto di rientrare in un progetto di accoglienza. La questione, però, non cessa di creare reazioni. L’ultima in ordine di tempo è quella dei sindacati: Cgil, Cisl e Uil parlano di forte “rischio di isolamento e discriminazione. Questo provvedimento, applicato con rigore dalla Prefettura – dicono Elena Strozzi, Domenico Chiatto e Ferdinando Guidetti – va di fatto a penalizzare gravemente coloro che con impegno e non senza difficoltà hanno intrapreso percorsi di progressiva ricerca di autonomia, linguistica ed economica. Questi migranti rischiano di essere spinti di nuovo nell’oblìo”.
Secondo Cgil, Cisl e Uil sono due gli aspetti su cui occorre focalizzarsi anche alla luce del fatto che la normativa non viene applicata in modo omogeneo in regione: la necessità, da parte di Prefettura e amministrazione comunale, “di rintracciare soluzioni idonee alla mitigazione o alla sospensione delle ingiunzioni di pagamento” e la definizione di “un percorso di accompagnamento più dettagliato in uscita dal progetto accoglienza, affinché i richiedenti asilo possano contare anche su una rete di alloggi adeguati”.
Servizio Tg di Nicole Nasi
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