REGGIO EMILIA – Tanta gente, tanti sindaci in fascia tricolore per commemorare gli 80 anni dell’eccidio de La Bettola: 32 civili e 3 partigiani uccisi dai nazisti e dai fascisti nella notte di San Giovanni del 1944, nella piccola borgata di Vezzano. Tra i presenti Liliana Del Monte, sopravvissuta alla strage in cui perse la madre e i nonni. All’epoca aveva 11 anni.
“Stiamo cercando di fare un lavoro incentrato soprattutto sulle scuole, perché riteniamo che sia doveroso far capire ai ragazzi cosa è successo 80 anni fa – spiega il sindaco di Vezzano Stefano Vescovi – Il progetto ‘Un volto, un nome, una storia’ è iniziato dieci anni fa. Va ringraziata la passata amministrazione che lo avviò insieme a Istoreco, va ringraziato anche l’istituto comprensivo”.
Gli studenti delle classi terze della scuola media Manini hanno raccontano dal microfono il loro lavoro, che si è concretizzato in una mostra inaugurata il 3 giugno scorso. Dietro quelle fotografie in bianco e nero, dietro quei volti che vediamo con la coda dell’occhio percorrendo la Statale 63, c’erano delle persone in carne e ossa, delle vite spazzate via nel volgere di pochi istanti.
“Gran parte delle persone pensa che non sia più possibile che certi eventi possano ripetersi. Purtroppo non è così. Basta vedere cosa succede in Palestina e in Ucraina”, chiosa il sindaco Vescovi. “Bisogna scegliere da che parte stare e avere il coraggio di esprimere le proprie idee”.