REGGIO EMILIA – Un vocabolario di quartiere che diventa tangibile attraverso delle scritte sui muri: è il progetto promosso dall’associazione Via Roma Zero e realizzato dall’artista Elena Mazzi.
“Questo progetto è frutto di una delle residenze d’artista organizzate dall’associazione, in particolare quella di Elena Mazzi che un anno fa durante una residenza in quartiere ha pensato a un progetto partecipato insieme agli abitanti che si chiama ‘Parolone'”, ha spiegato Maria Teresa Grillo, dell’associazione. “Insieme – ha aggiunto l’artista – abbiamo costruito attraverso dei laboratori un vocabolario di quartiere, quindi individuando le problematiche, i punti di forza, la volontà di cambiamento dei residenti”.
Il vocabolario è stato poi rielaborato e trasformato dalla Mazzi in alcune frasi, raccolte all’interno di un libro in 21 copie, quante le lettere dell’alfabeto. A ogni residente e all’associazione è stata consegnata una copia corrispondente a una lettera. In questo modo, ogni volta che si deciderà di scrivere una frase, i partecipanti dovranno riunirsi per mettere insieme tutte le lettere, creando così un’opera collettiva.
Nei giorni scorsi l’artista, con la partecipazione dell’associazione, ha riportato sulla parete di vicolo Venezia la prima frase, “I muri parlano”, che ha un significato simbolico per questa zona: nella via fu infatti ritrovata, grazie al ricercatore reggiano Antonio Canovi, la scritta “il popol giusto vuole la neve”, con cui gli abitanti speravano in un lavoro stagionale e forse, metaforicamente, anche in una liberazione dal fascismo. La seconda frase della raccolta è stata riportata invece in via Filippo Re.
Alla realizzazione dell’opera di vicolo Venezia ha contribuito anche la Cgil, che ha messo a disposizione una parete della sede locale. L’attività culturale del quartiere non si ferma qui: per i prossimi mesi è in programma un’iniziativa con la partecipazione della storica Laura Artioli dedicata alle donne che hanno vissuto in questa zona. “E’ molto bello questo clima – le parole di Piera Vitale – Se qualcuno ha l’impressione che in via Roma sia rischioso viverci, cambi idea, venga a fare un giro, ci sono cose interessanti. I muri parlano”.
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