REGGIO EMILIA – La vicenda di cronaca è di quelle destinate a fare molto discutere. Questa mattina un ragazzino di soli 13 anni è stato investito in circonvallazione a Reggio Emilia da un’auto pirata. La madre ha denunciato come nessuno si sia fermato a soccorrerlo. “Era sulle strisce a terra, insanguinato – è la sua testimonianza -, da solo ha trascinato la bicicletta e si è trascinato a margine della strada, lui ci ha chiamato, confuso e in stato di choc”.
Christelle, questo il nome della mamma, è sgomenta, sconcertata e molto arrabbiata. Suo figlio Edouard era uscito in bicicletta come ogni mattina per andare a scuola, al polo di via Makallè. Entrava un’ora dopo del solito e poco prima delle 9 stava attraversando sulle strisce pedonali viale Isonzo, la circonvallazione cittadina, all’altezza di piazza Papa Giovanni Paolo II. Un’auto che proveniva dal centro lo ha investito in pieno.
“Mio figlio – prosegue il racconto di Christelle – mi ha raccontanto che il conducente è sceso, ha bestemmiato guardando la sua auto, poi è risalito è se n’e andato lasciandolo sanguinante sutto la pioggia battente con le auto che lo schivavano”.
Edouard aveva un dente e il naso rotti e contusioni alla testa. E’ rimasto a terra nell’indifferenza generale. Da solo è riuscito a trascinarsi verso il marciapiede e anche lì ha atteso da solo l’arrivo del padre, che ha chiamato l’ambulanza. Ora il 13enne è ricoverato in ospedale.
“Ha un dente in meno, il viso rovinato, dovrà fare un percorso lungo per riprendersi”, spiega la madre che ringrazia la polizia locale le cui indagini hanno consentito in un paio d’ore, utilizzando le telecamere presenti in zona, di rintracciare il conducente dell’auto pirata: l’uomo è stato denunciato per omissione di soccorso. Ma il messaggio che la mamma di Edouard vuole lanciare è un altro: “Da madre – dice – non posso permettere che l’indifferenza venga banalizzata”.
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