REGGIO EMILIA – Trasformare i centri sociali in “collaboratori di quartiere”. Luoghi che possono diventare punti strategici per le piccole comunità, per ottenere informazioni e per alcuni servizi.
E’ questo il progetto che si rivolge a 28 luoghi di aggregazione all’interno del territorio comunale: una partnership tra l’amministrazione, 10 circoli Arci e 18 Ancescao, che ha l’obiettivo di fornire un ulteriore supporto alle comunità che vivono nei quartieri della città.
“Quello che presentiamo oggi – ha detto l’assessora Valeria Montanari – è un percorso condiviso che riunisce tutti i 28 centri sociali cittadini con l’idea di ripensare questi luoghi pubblici come infrastrutture sociali, nuovi spazi multiservizi per il quartiere. Inizieremo questo percorso con i centri sociali, confrontandoci con queste realtà e ascoltando le loro idee e i loro bisogni, costruendo nuovi significati che aggiungano all’accezione classica del centro sociale quello di spazio ricreativo e di aggregazione. Si tratta di un percorso sul lungo periodo, che durerà fino al 2024, per costituire una vera e propria trasformazione dei centri sociali”.
Il percorso di co-progettazione inizierà con tre incontri formativi tra i centri che partiranno dal 3 marzo e termineranno l’8 aprile. Le prime sperimentazioni del progetto verranno attuate su quattro realtà: dopo questa fase di rodaggio, il via definitivo sarà dato a settembre di quest’anno. “E arrivato il momento di chiedersi quale sia il centro sociale del futuro – le parole di Daniele Catellani, presidente del circolo Arci Tunnel – E’ il momento giusto per farlo”. Una possibilità per collaborare e crescere insieme, come dichiarato dal presidente provinciale di Ancescao, William Orlandini: “Abbiamo accettato molto volentieri questa ‘sfida’, è un momento di crescita per tutti”.
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