REGGIO EMILIA – Il suo nome era “Maffia illicit music club”, tra il 1995 e il 2009 ha ospitato concerti dal vivo con numerosi artisti e Dj di fama internazionale, diventando un punto di riferimento per la musica elettronica e la cultura del club in tutta Italia.
Morcheeba, Fatboyslim, Massiv Attack, Goldie e molti altri. Un piccolo club, in un’ex zona industriale di una città di provincia, che per la sua programmazione all’avanguardia anticipava le tendenze musicali londinesi e berlinesi. Gabriele Fantuzzi, socio fondatore: “Nel 2000 FatBoySlim, che era già un dj super famoso, scelse il Maffia”.
A 30 anni dalla sua fondazione, gli ex soci hanno dato vita a una raccolta fondi per la realizzazione del libro sulla storia del locale. “Tutte le mani del Maffia” si può preordinare sulla piattaforma di crowdfunding “produzionidalbasso” insieme a varie ricompense. Ieri sera in viale Ramazzini 33, nella storica sede, si è tenuto un talk con alcuni dei nomi più rappresentativi della scena musicale e culturale reggiana e non solo. Tra gli ospiti, anche il dj reggiano di fama internazionale Benny Benassi, molto legato al Maffia: “E’ stato uno dei primi club in Italia in cui c’era un Vj presente solo nei club all’estero”.
La serata si è conclusa alla Ghirba di via Roma, dove fino a tarda notte Microclub ha dato vita a un afterparty con un lungo dj set curato da LB e Dj Rocca, nomi storici del Maffia. Durante la serata, Benny Benassi ha lanciato la proposta di aprire, anche in città, altri locali come il Maffia. “Ci vorrebbero nuovi Maffia, magari più piccoli. Ce n’è bisogno, chissà che qualcuno ci voglia aiutare”…
Reggio Emilia Benny Benassi Maffia libro Maffia












