REGGIO EMILIA – Il ragazzo è salito in casa dal garage e proprio in quel momento l’allarme è scattato. Probabilmente i due ladri se la sarebbero data a gambe, invece si sono trovati di fronte il giovanissimo. E’ successo tutto nel giro di pochi minuti in città, zona Buco del Signore, all’interno di una villetta a schiera. I malviventi hanno reagito: “Cassaforte, cassaforte”, gli urlavano. Ma anche il ragazzo ha risposto: ne è nata una colluttazione e i ladri non erano a mani nude ma avevano un arnese. La vittima dell’aggressione ha 17 anni ed è stato lui a raccontare tutto quanto alla polizia dopo essersi fatto medicare al pronto soccorso. Dieci per lui i giorni di prognosi e un bello choc da smaltire, anche se agli inquirenti è parso risoluto e deciso.
I fatti sono avvenuti poco dopo le 19.30 di lunedì. La casa era vuota in quel momento. L’esatto inventario deve ancora essere concluso, ma sembra che non manchi nulla. Evidentemente i due ladri, che avevano entrambi il volto coperto, si erano introdotti da poco quando il 17enne che vive lì con i genitori è rincasato. A quel punto il tentativo di furto è diventata una rapina in piena regola. Durante la colluttazione i due hanno picchiato il ragazzo con un oggetto, forse qualcosa utile allo scasso, poi sono fuggiti dopo avergli strappato l’orologio dal polso.
Luogo e tempistiche hanno richiamato immediatamente alla memoria l’evento di giovedì sera in via Tassoni, che dista pochissimi chilometri. Il noto imprenditore Dante Bigi era stato imbavagliato e legato da quattro persone che poi avevano razziato la cassaforte della villa. Su quell’episodio, come su quello di Buco del Signore, sta indagando la squadra mobile diretta da Guglielmo Battisti. Ad ora non si escludono collegamenti, ma le differenze non mancano: la tipologia di abitazione presa di mira, e soprattutto il fatto che qui abbiano agito due persone colte quasi alla sprovvista, mentre giovedì si è trattato di un commando molto ben organizzato che in tutta calma ha portato a termine la missione.
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