REGGIO EMILIA – Il simbolo in caratteri runici delle SS e una croce celtica: sono comparse nella notte sulle pareti di quella che a Reggio è nota come la “Baracchina di Piero”. Siamo in piazza Lepanto a due passi dal Ponte di San Pellegrino. Stiamo parlando della struttura in legno che per oltre 40 anni è stata l’officina per la riparazione delle biciclette gestita da Piero Canovi, il partigiano ‘Peter’, componente del Commando dei Gufi Neri nel combattimento di Botteghe d’Albinea del marzo 1945.
Canovi, classe 1921, morì nel 2009 all’età di 88 anni. La Baracchina venne ripulita e ritinteggiata nel 2016 dall’ Anpi San Pellegrino e dall’associzione Tuttinbici.

Per esprimere sdegno nei confronti dell’oltraggio alla memoria del partigiano ne pomeriggio la stessa Anpi e il gruppo di Casa Bettola hanno dato vita a un presidio davanti alla struttura.
Lo scorso 25 aprile a Cavriago sui muri di alcuni edifici e dalle fiancate di alcune auto erano state vergate croci celtiche e scritte inneggianti a Mussolini.












