REGGIO EMILIA – Nuovi disordini questa mattina nel carcere di Reggio. Tre gli agenti di polizia penitenziaria costretti a ricorrere alle cure dei medici. A darne notizia il sindacato Sinappe. Il primo è intervenuto per evitare un suicidio, salvando un detenuto che ha provato a impiccarsi. Un altro è stato aggredito da un ospite della struttura che si rifiutava di rientrare in cella dopo l’ora d’aria. Infine un altro detenuto si è procurato dei tagli con l’obiettivo di lanciare il proprio sangue contro gli agenti. Uno di questi è stato raggiunto al volto. Per calmarlo è stato necessario l’uso della forza.
Nei primi dieci giorni di febbraio, rende noto invece la Cgil, ci sono stati ben 35 episodi destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza, tra cui 9 episodi di danneggiamento, 4 tentativi di suicidio, 4 incendi e due aggressioni al personale. “L’attuale sezione destinata alla gestione di soggetti particolarmente pericolosi si è rivelata fallimentare – si legge in una nota – per il semplice fatto che la presenza di tale sezione vede l’elevata concentrazione di soggetti problematici ben oltre il numero previsto inizialmente, difatti tutte le 20 camere oggi risultano occupate da detenuti particolarmente pericolosi. Le restanti 4 camere sono destinate ai detenuti posti in isolamento disciplinare”.
Da anni i sindacati di categoria chiedono rinforzi e denunciano le condizioni difficili in cui la polizia penitenziaria è costretta a lavorare.
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