REGGIO EMILIA – Negli anni anni in cui è stato direttore della Biblioteca Panizzi ma anche in precedenza Giordano Gasparini si è speso molto per la creazione di importanti archivi, consultabili del pubblico e dai ricercatori, come quelli di Corrado Costa, Silvio D’Arzo, Luigi Ghirri, Giuseppe Soncini e Cesare Zavattini. L’idea di quest’ultimo nacque nel 1988 quando ‘Za’ venne a Reggio per visitare una mostra a lui dedicata. “In quell’occasione ho consciuto i suoi due figli, sono andato nella loro casa a Roma”, racconta Gasparini, che ha attraversato 40 anni di storia delle politiche culturali in Emilia-Romagna.
A Reggio ha lavorato con i sindaci Ugo Benassi, Giulio Fantuzzi, Graziano Delrio e Luca Vecchi. Negli anni del mandato di Antonella Spaggiari invece era a Bologna come dirigente comunale e direttore della programmazione culturale di Bologna 2000. A un altro sindaco però, Renzo Bonazzi, è dedicato un libro che Gasparini ha appena finito di scrivere ed è in pubblicazione. “E’ la storia della cultura reggiana dal ’43 al ’76, gli anni del suo mandato – spiega Gasparini – Bonazzi è quello che mette al centro le politiche culturali”.
Nel 2017 è uscito un altro libro dell’ex direttore della Panizzi dedicato alla storia del Jazz a Reggio dal 1925 in poi. Fino al 2002 nella nostra città si teneva un festival molto importante di musica jazz. “La sinistra, che allora era ancora ideologica, consentì l’organizzazione della manifestazione solo quando si capirono i legami con le rivendicazioni degli afroamericani”.
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