REGGIO EMILIA – Sono favorevoli all’estensione della zona a traffico limitato su tutto Corso Garibaldi, ma in attesa che questo accada sono contrarissimi alla decisione degli ultimi giorni. I residenti di via Porta Brennone hanno dato vita ad una raccolta firme, racimolandone 50 in pochi giorni che a breve depositeranno: significa che quasi tutti gli abitanti della via, che è stretta e breve, hanno sottoscritto la protesta.
Tra queste firme c’è anche quella di Luciano Ligabue. Da tempo il rocker di Correggio risiede nella strada all’interno dell’esagono e, al pari degli altri residenti, non ha per niente gradito la decisione di mantenere i provvedimenti in vigore durante il cantiere del ducato estense. Dal 24 aprile è definitivo che chi, senza permesso, arriva da porta Santo Stefano e percorre Corso Garibaldi, non può proseguire su via Ariosto ma deve per forza uscire transitando appunto su via Porta Brennone.
‘E’ una camera a gas’ dicono gli abitanti. A “Il Graffio” il dibattito è stato acceso tra l’assessore alla Mobilità Carlotta Bonvicini, il consigliere della Lega Alessandro Rinaldi e i commercianti, favorevoli e contrari, di Corso Garibaldi. “Ci siamo dati l’obiettivo di arrivare ad una soluzione migliorativa per tutto il tratto di Corso Garibaldi – ha detto l’assessore Bonvicini -: è un tratto storico, da valorizzare. Abbiamo una delle più importanti chiese della città, la Basilica della Ghiara, che si affaccia su questo viale. Potrebbe diventare uno dei bouvelard più importanti della città. E’ stato fatto un percorso sulla passeggiata estense che caratterizza buona parte della città, adesso l’intenzione è quella di valorizzare il più possibile questo asse. E questa per noi è la scelta giusta da fare. Sappiamo che via Porta Brennone è una strada molto stretta e residenziale, speriamo anche che questo limite a metà di Corso Garibaldi disincentivi l’uso di bypass che ne è stato fatto prima del cantiere”.
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