REGGIO EMILIA – Mercoledì scorso, nel giorno di riapertura del servizio mensa, un gruppo di genitori aveva protestato facendo uscire da scuola anticipatamente i propri figli. Alle 13 anziché alle 14, come previsto da un orario provvisorio giudicato inadatto dalle famiglie che hanno optato per il tempo pieno, vale a dire per una scuola che prosegue fino alle 16. Tale modalità alla Calvino non è ancora decollata perché manca un numero sufficiente di insegnanti per garantire le attività.
Un problema legato dalle nuove regole anti contagio, che hanno comportato una suddivisione delle classi in più gruppi. Tra figure ausiliarie e maestri servirebbero circa 20 unità in più di organico. Il bacino di reclutamento è il cosiddetto personale Covid, ma per assegnare i posti occorre tempo tant’è che le chiamate si protrarranno fino a Natale. Tempistiche incompatibili coi disagi vissuti dalle famiglie. Disagi che hanno i giorni contati. Da giovedì, infatti, prenderà il via la soluzione ‘tampone’ messa a punto col Comune di Reggio.
Saranno gli educatori di Officina Educativa, il servizio dell’amministrazione rivolto alla fascia d’età tra i 6 e i 14 anni, a garantire l’apertura nella finestra oraria che va dalle 13 alle 16. Non ci saranno lezioni, ma laboratori sviluppati su più temi, dalla musica alla natura, oltre allo spazio dedicato all’aiuto nei compiti. Tale rimedio, temporaneo, salvo imprevisti verrà ratificato dal consiglio di istituto, previsto martedì.
La ricerca di ambienti diversi da quelli dell’edificio, sul modello della cosiddetta “scuola diffusa”, è un’altra soluzione che però è stata scartata, poiché di non immediata realizzazione. Complice le dimissioni del dirigente scolastico arrivate per motivi personali in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, la Calvino è l’unica scuola primaria in città ancora in attesa di partire con l’orario a tempo pieno.
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