REGGIO EMILIA – Reggiana-Sassuolo è una sfida che si giocherà su un rettangolo verde per la prima volta dopo 16 anni, ma per diverso tempo il “campo” è stato un altro. Anzi, in realtà è lo stesso della prossima partita: lo stadio di piazzale Atleti Azzurri d’Italia, chiamato “Città del Tricolore” dai tifosi della Reggiana, “Mapei Stadium” da quelli di fede neroverde.
Il coro in apertura di servizio, cantato dai tifosi granata, riassume perfettamente la rivalità. Una rivalità non tra tifoserie, ma tra i supporters granata e la Mapei proprietaria dell’impianto inaugurato nel 1995, costruito grazie agli abbonamenti pluriennali di 1.026 reggiani che nel 2005 andò all’asta a seguito del fallimento della società. Stadio che, dal dicembre 2013, è sotto il controllo della Mapei: un acquisto che non è mai stato digerito dai tifosi della Reggiana, che hanno contestato a più riprese. Una volta allo stadio, durante Sassuolo-Chievo, e poco dopo con un corteo che si svolse per le vie della città nel gennaio 2014.
Nel 2016 la tensione si alzò quando la Reggiana femminile confluì nel Sassuolo: i tifosi protestarono all’esterno del “Mirabello”, che avrebbe dovuto ospitare la partita contro il Vittorio Veneto. Mani ignote misero dei chiodi sul campo per evitare la disputa dell’incontro. Dissenso che fu alto anche durante l’era Mike Piazza e culminò con la manifestazione del marzo 2018, quando oltre 2mila supporters chiesero rispetto per il club granata e la sua storia.
Anche i tifosi neroverdi, in più occasioni in passato, avevano ribadito che la loro squadra del cuore dovesse giocare a Sassuolo. Come dicevamo, non c’è rivalità tra le tifoserie, a Sassuolo era presente anche un club di tifosi della Reggiana. Non sono previste particolari misure per l’ordine pubblico: la gara è classificata a “rischio 2” dal Viminale, ovvero intermedio.
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