REGGIO EMILIA – “Arrivano molti meno curricula, molti non rispondono alla chiamata per lavorare in un supermercato”. La numero uno di Sigma-Realco Reggio e vicepresidente nazionale di Confcommercio, Donatella Prampolnii, cerca ma non trova, offrendo contratti da 1200 euro al mese. Sostiene che il reddito di cittadinanza, in fase di grandi cambiamenti, abbia la sua buona fetta di responsabilità in una situazione che, ha detto negli studi del Graffio, è la stessa per molti suoi colleghi imprenditori. “Se prendi 780 euro al mese senza fare niente, quando gli proponi un part time con cui prendere poco di più lo considerano poco qualificante. Invece io difendo la gavetta, che ha valore. Io ho iniziato dalla cassa”.
Il tema di settori in cui la domanda dei datori di lavoro resta senza risposta esiste, ma le cause sono ben altre per il segretario provinciale della Cgil. “Non ci sono politiche attive, che dovrebbero essere fatte dallo Stato. Su dieci nuovi contratti a Reggio, otto sono precari. I percettori di reddito di cittadinanza sono circa 15mila, con una media di 420 euro al mese, non 780. Hanno tra i 45 e i 55 anni, sono poco istruiti, non sono appetibili: non è uno strumento alternativo al lavoro, è uno strumento contro la povertà”.
Il reddito di cittadinanza è stato il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Davide Zanichelli, parlamentare grillino nella precedente legislatura, ha parlato di uno strumento perfettibile ma che non c’era, rivendicandone l’importanza. “Se abbiamo un mondo del lavoro che si basa su offerte che sono concorrenziali con la soglia di povertà c’è un problema, che non è il reddito di cittadinanza, ma sulla tendenza al ribasso di salari fermi da 30 anni”.
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