REGGIO EMILIA – La Cisl ha organizzato un presidio questa mattina davanti all’ingresso principale dell’ospedale Santa Maria Nuova per protestare contro la carenza di medici e la difficile situazione dei pronto soccorso. Altre manifestazioni sono in programma nei prossimi giorni in città e anche a Bologna davanti alla sede della Regione.
“E’ sempre più difficile lavorare al pronto soccorso per la carenza di personale e perché gli accessi, dopo le restrizioni del Covid e il ritorno alla normalità, sono aumentati”, dice l’infermiere Raffaele Golia. Eccola la voce della prima linea, il fronte del pronto soccorso. Un infermiere alle prese quotidianamente con le difficoltà di una delle strutture più in sofferenza a causa della carenza di personale.
Uno dei fattori più preoccupanti per gli operatori – come denunciato nelle ultime ore dallo stesso sindacato – è quello della sicurezza: utenti esasperati dalle lunghe attese che si sfogano contro medici e infermieri, come conferma lo stesso addetto. Il malcontento riguarda, però, anche i lavoratori di altri reparti: “Io sono un infermiere in servizio alla Rianimazione. Prima eravamo eroi, ora rischiamo di andare incontro a tagli di stipendio”, afferma Giuseppe Paterino, anche lui infermiere.
La Cisl invoca un incontro con la politica locale: sindaco, consiglieri comunali, presidente della provincia Provincia. “Siamo contro un modello di privatizzazione della sanità e contro il taglio dei servizi: urgono soluzioni, tenendo presente che la sanità si rilancia partendo dai professionisti”, scrive il sindacato in una nota.
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