REGGIO EMILIA – Marco Massari si presenta ai giornalisti affiancato dal vice Lanfranco De Franco e dall’assessore alla rigenerazione urbana Carlo Pasini. I tre rimangono in piedi accerchiati da taccuini, telecamere e microfoni. Il sindaco, dopo un breve saluto ai cronisti presenti, inforca gli occhiali e legge un comunicato in cui esprime stupore e rammarico per il clamoroso dietrofront di Max Mara sul Polo della Moda. Nella nota rivendica la correttezza dell’operato della propria amministrazione e auspica una ripresa del dialogo. Il momento è difficile e Massari, pur mantenendo la consueta pacatezza, non nasconde una certa dose di tensione: “Ci sono stati contatti con l’azienda nelle ultime settimane e anche nelle ultime ore, abbiamo ricevuto una lettera alla quale risponderò”. “Se devo rimproverami qualcosa? Non penso di avere nulla da rimproverarmi, se non in alcuni casi di fare più sforzo di ricerca di confronto”. “Le opposizioni dovrebbero avere un atteggiamento più rispettoso”, le parole del sindaco a proposito di chi, nelle minoranza, ha invocato le dimissioni.
Chiediamo, infine, al sindaco quante probabilità pensa che possano esserci per una ripresa del dialogo e dunque perché il progetto del Polo della Moda non venga cestinato: “Un 20, 25% a essere ottimisti”.
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Il gruppo Max Mara è intervenuto intanto oggi con una nota sulla situazione di Manifattura San Maurizio, dopo le polemiche sollevate da parte delle lavoratrici sostenute dalla Cgil. “Sentiamo – scrive l’azienda – il dovere di prendere parola ed intervenire, sia per rispetto della verità che a tutela delle persone che ogni giorno, da quasi 75 anni, lavorano per la reputazione ed il prestigio di Max Mara Fashion Group. Ci ha sorpreso che accuse infondate in merito alle condizioni di lavoro vigenti all’interno di una azienda del nostro gruppo – sino ad insinuare che non vi sia rispettata la legalità – abbiano alimentato una narrazione che offende innanzitutto le persone che vi lavorano. Intendiamo smentire che vi sia all’interno di Max Mara Fashion Group un clima lesivo della dignità delle persone”.
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Nel primo pomeriggio il Pd provinciale ha diffuso una nota firmata dal segretario Massimo Gazza e dalla presidente Roberta Mori
Apprendiamo con rammarico la decisione unilaterale di Max Mara Fashion Group di non proseguire con il progetto del Polo della Moda. Una scelta che interrompe un percorso al quale il Comune di Reggio Emilia ha garantito il massimo impegno, portando a compimento con serietà e responsabilità il Piano di Attuazione di Interesse Pubblico, approvato con voto favorevole del Consiglio comunale.
Le discussioni sviluppatesi in quell’ambito, anche quando animate, rientrano nel normale esercizio del dibattito democratico e non sono riconducibili alla responsabilità della Giunta. Consapevoli del valore creato dal Gruppo Max Mara nel territorio sino ad oggi, e disponibili ad attivarci affinché prosegua la proficua collaborazione in essere da 75 anni, resta il fatto che l’Amministrazione ha onorato fino in fondo il proprio ruolo, accompagnando e sostenendo un progetto di rilevanza strategica per la città.
Siamo convinti che la costruzione di una città proiettata verso il futuro si fondi su un dialogo solido e costruttivo tra istituzioni e investitori. La politica ha il dovere di tutelare e promuovere queste relazioni, valorizzando chi sceglie Reggio Emilia per fare impresa e innovazione, nel pieno rispetto dei diritti e della dignità del lavoro.
Il Partito Democratico di Reggio Emilia conferma il proprio impegno a favorire il dialogo e la cooperazione tra tutte le forze sociali della città, nella convinzione che attraverso una responsabilità condivisa sia possibile costruire una nuova visione e un futuro migliore per l’intera comunità. Sono questi i valori che da sempre guidano la nostra azione politica, profondamente radicati nella storia e nell’identità reggiana.
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