REGGIO EMILIA – Il fiume Po è in secca come d’estate con anomalie climatiche sempre più frequenti ed evidenti. È quanto commenta Albertino Zinanni, direttore della Coldiretti di Reggio Emilia nel commentare il monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri, più basso che a Ferragosto ed è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua al nord.
“Il 29, 30 e 31 gennaio sono i giorni che, secondo la tradizione contadina, dovrebbero essere i più freddi dell’anno, i giorni della merla – ribadisce Zinanni. Sono considerati una sorta di meteorognostica in grado di svelare come sarà la primavera. Tre giorni di sole ed alte temperature, secondo la credenza popolare, predicono una primavera piovosa”.
A preoccupare è l’assenza di precipitazioni invernali significative, la presenza frequente di vento e lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino ed appenninico spesso accompagnate poi da un lungo periodo con piogge intense. “La situazione mette a rischio le coltivazioni che avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite – commenta Zinanni – Nelle campagne infatti il caldo ha provocato il ”risveglio” anticipato della natura rendendo le coltivazioni più vulnerabili ai danni provocati dall’annunciato ritorno del maltempo con repentine ondate di gelo notturno”.
La siccità – rileva Coldiretti Reggio Emilia – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura con un danni molto elevati soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. “Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Pnrr – insiste Zinanni”.
Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura locale. “È necessario organizzare per tempo la rete idrica provinciale – conclude Albertino Zinanni – per gestire al meglio le prossime operazioni di irrigazione e consentire alle falde sotterranee di riempirsi e dare sollievo ad una zone nella quale anche gli allevamento zootecnici utilizzano l’acqua dei pozzi che registrano un abbassamento del livello d’acqua”.
Servizio Tg di Andrea Bassi
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