REGGIO EMILIA – L’ondata influenzale sta crescendo rapidamente e il picco della variante K del virus A/H3N2 è in arrivo con un leggero anticipo rispetto alle previsioni.
Al pronto soccorso del Santa Maria Nuova la pressione resta alta, ma negli ultimi giorni si intravede un primo segnale di stabilizzazione: dopo il picco di 270 accessi il 23 dicembre, gli ingressi si stanno assestando attorno ai 230 al giorno, come spiega la dottoressa Ivana Maria Lattuada, direttrice del pronto soccorso e della Medicina d’Urgenza.
A incidere in modo significativo sui flussi è soprattutto l’arrivo di molti pazienti anziani, spesso provenienti dalle case di riposo, dove in questo periodo l’assenza del medico di guardia rende più difficile gestire i sintomi direttamente nelle strutture. I disturbi più frequenti sono quelli tipici dei virus invernali: febbre associata a tosse, dolori muscolari, spossatezza, difficoltà respiratoria, vomito e diarrea. Registrati diversi casi di polmonite, generalmente risolti nel giro di pochi giorni.
Nella provincia sono migliaia le persone in casa che stanno lottando con l’influenza. I medici invitano i cittadini a non allarmarsi: è importante controllare la febbre con paracetamolo, monitorare la saturazione, restare al caldo, se necessario assumere l’antibiotico ed evitare luoghi affollati fino alla completa guarigione.
La situazione rimane gestibile, ma l’ondata influenzale sta colpendo con forza soprattutto le fasce più fragili e richiede un impegno notevole per tutta la rete sanitaria territoriale, compresi i Cau che stanno ricevendo centinaia di telefonate al giorno. Intanto, la campagna vaccinale, iniziata il 13 ottobre, continua con buoni risultati tra i fragili e gli over 65, già coperti per oltre la metà. È fortemente raccomandata per tutti ampliando così la protezione preventiva contro i virus stagionali.
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