REGGIO EMILIA – E’ in pensione da lunedì 1° marzo Giordano Gasparini, direttore dell’area Servizi alla persona del Comune.
Ha 66 anni, una laurea in Architettura a Firenze, già amministratore pubblico a Reggio negli anni Ottanta, Gasparini ha attraversato 40 anni di storia delle politiche culturali nella nostra città e in Emilia Romagna. L’idea di fondo che lo ha accompagnato è che una comunità si caratterizza per alcune politiche fondamentali, come ambiente, mobilità e digitalizzazione. “La cultura è un elemento importantissimo in questo modello di città, che si deve integrare con le altre politiche. Oltre che fare una mostra o un bello spettacolo, la cultura ha la responsabilità di essere protagonista del rilancio della nostra città”.
Già dirigente del Comune di Bologna e direttore della programmazione culturale di Bologna 2000 Città europea della cultura, Gasparini tornò a Reggio Emilia nel 2005. Negli ultimi 10 anni ha diretto gli Istituti culturali e la biblioteca Panizzi. Attività che nel 2020 sono state pesantemente penalizzate dall’emergenza sanitaria: “La biblioteca, però, è stata l’unica istituzione culturale che, a parte il periodo iniziale, è rimasta sempre aperta”.
Gasparini è orgoglioso in particolare degli investimenti sulla biblioteca digitale, che si sono già tradotti in 5-6mila prestiti al mese. Da come parla, non sembra un pensionato, ma sul futuro non si sbottona: “Non ho nessun progetto particolare. Vediamo cosa succede, per ora solo qualche giorno di meritato riposo”.
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