REGGIO EMILIA – Intesa raggiunta sul rinnovo dell’accordo integrativo per gli occupati dei caseifici cooperativi del Parmigiano Reggiano. Il rinnovo contrattuale, valido fino al 31 dicembre 2026, è stato firmato da Confcooperative e Legacoop, per la parte datoriale, e da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil per le organizzazioni sindacali.
“L’accordo sottoscritto nei giorni scorsi – sottolineano le centrali cooperative – integra il contratto nazionale rinnovato lo scorso maggio e che ha previsto un incremento salariale medio mensile di 280 euro lordi”. L’accordo integrativo, riconoscendo le specificità del comparto produttivo del Parmigiano Reggiano, interviene gradualmente, aumentando sino al 5% i premi collegati al risultato qualitativo del formaggio prodotto. È anche previsto un correttivo al premio, in diminuzione o in aumento, in relazione al prezzo di vendita del formaggio e quindi alla remunerazione dei soci. Elemento quest’ultimo che le delegazioni datoriali hanno sostenuto con determinazione in relazione ai maggiori costi di produzione del latte in stalla a carico degli allevatori conferenti ai caseifici cooperativi.
Tra le novità anche l’introduzione dei buoni pasto, con il superamento dei generi in natura corrisposti ai dipendenti e la condivisione tra le parti di alcune misure per incrementare la sicurezza e la tutela del personale, compresa la messa a disposizione di indumenti da lavoro, riconoscendo ai lavoratori una indennità giornaliera per il lavaggio nel caso il caseificio non vi provveda direttamente. Entro il primo trimestre 2025 dovrà poi essere costituita una commissione sulle Casse Casari, per garantire ai lavoratori prestazioni integrative al contratto in modo mutualistico.
“Questo accordo – sottolineano Confcooperative e Legacoop in una nota congiunta – evidenzia ancora una volta la qualità delle relazioni sindacali nel comparto: le cooperative confermano di essere un pilastro del comprensorio Parmigiano Reggiano contribuendo a elevare il valore di una delle DOP più riconosciute al mondo, e allo stesso tempo rappresentando un virtuoso esempio di sostenibilità economica, sociale e ambientale. Basti pensare al ruolo centrale dei caseifici cooperativi nella produzione del Parmigiano Reggiano di montagna, una delle poche attività economiche capaci di contrastare lo spopolamento dell’appennino regionale”.
Nel comprensorio del Parmigiano Reggiano operano 300 caseifici che producono 4 milioni di forme; quasi il 70% di queste forme (circa 2,4 milioni) vengono trasformate grazie al latte conferito dagli allevatori a 189 caseifici cooperativi, di cui 173 in Emilia-Romagna.