SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – Il liquore fatto in casa e portato ai genitori assieme a un vassoio di paste, liquore dentro cui potrebbe aver sciolto bustine di benzodiazepina con cui stordire i genitori; le reazioni al telefono con gli operatori del 118 e anche al loro arrivo in via Magnanini: li ha accolti con un coltello in mano, dicendo che sua madre aveva ferito sé e il marito. E poi, la contraddizione macro che emerge dallo stesso racconto del 33enne: almeno 45 minuti di vuoto tra il ritrovamento dei genitori e la prima chiamata ai soccorritori.
Nell’informativa dei carabinieri che la procura di Reggio ha inserito nel fascicolo a carico di Marco Eletti c’è tutto questo e tanto altro: durante l’interrogatorio, durato ore, tra il 24 e il 25 aprile scorsi, il giovane riferisce di essere arrivato a casa dei genitori per il pranzo attorno a mezzogiorno, che il padre e la madre hanno bevuto il Brugnolino da lui portato, che c’è stata una discussione, l’ennesima, per la casa: Marco avrebbe voluto venderla, la madre Sabrina era d’accordo ma il padre no.
Poi, a detta dello stesso accusato, è andato in bagno e ha fatto le parole crociate ma anche ricerche per capire come si uccide una persona a martellate; informazioni che gli servivano, ha riferito, per scrivere un suo libro. Alle 16 ha raccontato di essersene andato mentre i genitori dormivano, ma pochi minuti dopo si è accorto di aver dimenticato il portafogli ed è tornato. A quel punto, erano le 16.15: ha trovato i genitori, ha detto, nelle condizioni che poi sono diventate la scena del crimine. Paolo Eletti sul divano con accanto alla testa un martello; Sabrina Guidetti in cucina con tagli ai polsi e un coltello in mano.
Ma il primo tentativo di chiamata al 118 è delle 16.55. E Marco Eletti, per ora, agli inquirenti non ha saputo giustificare quell’attesa, quel vuoto temporale. Ai sanitari che gli hanno risposto, emerge dalle registrazioni, tra le altre cose ha detto: “Guardi, se li ho anche ammazzati non so. Io non so che colpa ne abbia se ho voluto venire via di casa”.
Le indagini del procuratore capo pro tempore Isabella Chiesi e del sostituto Piera Giannusa proseguono. A Eletti sono contestate le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi, dei mezzi insidiosi e del legame con le vittime. Ai carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Reggio Emilia si affiancheranno anche i colleghi del Reparto Analisi Criminologiche di Roma.
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