REGGIO EMILIA – Con la requisitoria della pubblica accusa, iniziata stamattina in aula a Bologna e spalmata su due udienze, si incammina verso la sentenza, prevista per il prossimo autunno, l’Appello bis sui due delitti di ‘ndrangheta commessi nel Reggiano ben 33 anni fa. Si sono suddivisi i compiti la pm antimafia Beatrice Ronchi e la sostituta di pg Silvia Marzocchi. La prima togata entra nel merito di alcune sentenze, rimarca il ruolo fondamentale di alcuni collaboratori di giustizia e poi si concentrerà su due imputati specifici (Antonio Lerose e Angelo Greco) ritenendoli coinvolti nell’omicidio a Brescello di Giuseppe Ruggiero. Mentre Marzocchi ha nel mirino i due imputati che considera i mandanti degli omicidi: Nicolino Grande Aracri per l’assassinio di Nicola Vasapollo (per l’altro delitto è già stato condannato all’ergastolo in via definitiva) e Antonio Ciampà relativamente ad entrambi i fatti di sangue. Dalle valutazioni fatte dai due magistrati inquirenti in questa prima giornata di requisitoria, pare profilarsi la richiesta del massimo della pena, vale a dire l’ergastolo, per tutti e quattro gli imputati. Giovedì si concluderà la requisitoria. Gli imputati si dichiarano da sempre innocenti e a metà luglio scatteranno le prime arringhe difensive, poi si slitterà a settembre con gli altri difensori, le repliche e l’attesa sentenza.
Omicidi di ‘Ndrangheta del 1992: si va verso la richiesta di 4 ergastoli
10 giugno 2025
Iniziata a Bologna la requisitoria del processo d’Appello bis sui delitti di 33 anni fa. Alla sbarra Nicolino Grande Aracri, Antonio Ciampà, Antonio Lerose e Angelo Greco
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