REGGIO EMILIA – Shamraiz Naveed non ha commesso il fatto. Non è stato ritenuto colpevole dell’omicidio di Ahmed Waqas, ucciso a 22 anni il 14 febbraio 2014 a Fabbrico. E’ un’assoluzione piena quella sancita in primo grado dalla Corte d’Assise nei confronti del 42enne pakistano. Per lui il pm Giacomo Forte aveva chiesto l’ergastolo. Secondo i giudici invece Naveed non ha ucciso il connazionale.
Per l’omicidio, in via definitiva, è già stato condannato a 14 anni Mustapha Ghulam, originario anch’egli del Pakistan. Il cadavere della vittima fu ritrovato tre mesi dopo l’assassinio, in un terreno sempre nel paese della Bassa. Il contesto dietro al delitto ricorda quello della vicenda di Saman Abbas. Anche per Ahmed Waqas la famiglia aveva programmato un matrimonio, non gradito al ragazzo che per questo motivo era stato mandato in Italia dallo zio materno.
Di tipo passionale il movente indicato per Ghulam che aveva mire omosessuali verso il 22enne che però ne aveva rifiutato le avance. Il movente dell’omicidio per Naveed, secondo l’accusa, era invece riconducibile a un commento malevolo della vittima rivolto alla moglie, dipinta come brutta. Il suo coinvolgimento era stato tirato in ballo da Ghulam nel corso di una delle sue ritrattazioni sulla vicenda.
Nella replica il pm Forte ha comunque sottolineato circostanze quali le ferite mortali riconducibili all’azione di almeno due persone, così come l’impossibilità per un singolo di provvedere all’occultamento del cadavere, sepolto sotto pietre troppo pesanti da spostare da soli.
Il servizio di Giulia Gualtieri per TgReggio
Leggi anche:
Omicidio a Fabbrico: condanna confermata in Cassazione per Ghulam














