REGGIO EMILIA – Quali riflessi avrà per Max Mara e per la città la rinuncia del gruppo alla realizzazione del Polo della Moda? La logica del progetto era quella di concentrare in un’unica, nuova sede, alle ex Fiere, tutte le attività che fanno capo alla società Dedimax, come Marella, MAX&Co., Pennyblack e iBlues. Se il piano urbanistico approvato all’unanimità dal Consiglio comunale non sarà realizzato, le attività resteranno nelle sedi attuali. I dipendenti coinvolti continueranno a lavorare dove hanno lavorato fino ad oggi, mentre per l’area di via Filangieri sarà necessario trovare nuovi acquirenti con nuovi progetti di riqualificazione.
Non bisogna dimenticare, tuttavia, che il Polo della Moda era parte di una più ampia relazione tra il gruppo della famiglia Maramotti e l’amministrazione comunale. Nel maggio scorso, annunciando l’operazione di via Filangieri, il Comune aveva menzionato in una nota altri due investimenti di Max Mara: uno all’ex cantina di San Maurizio e l’altro nella zona industriale di Mancasale. Il ripensamento del gruppo sul Polo della Moda cambia qualcosa per questi progetti?
Nel caso di Mancasale sicuramente no. In via Calvi di Coenzo, al posto di edifici dismessi, il nuovo capannone di Imax è già stato completato: diventerà un centro di produzione di maglieria e jersey, con una struttura logistica a servizio dell’azienda.
Più difficile fare previsioni su San Maurizio. L’area dell’ex cantina è stata acquistata un paio di anni fa, con l’iter urbanistico completato. Il comunicato del Comune del maggio 2024 annunciava la realizzazione dell’Università Max Mara dei Mestieri della Moda, un centro di formazione in collaborazione con Unimore. Contattato dalla nostra redazione in merito al futuro di questo progetto, il gruppo Max Mara ha risposto di non avere commenti in proposito, mentre Unimore ha detto di non saperne nulla.
investimenti Max Mara progetti Università della moda Polo della moda ImaxMassari in consiglio comunale: “Credo nel dialogo, spero anche Max Mara”. VIDEO