REGGIO EMILIA – Per lungo tempo sul nostro territorio il primato di gruppo industriale con il fatturato più elevato è stato appannaggio di Max Mara. Negli ultimi anni il primo posto era stato conquistato da Interpump, che nel 2022 aveva superato i 2 miliardi di euro di ricavi. Ma i bilanci 2024 appena approvati dalle assemblee degli azionisti proiettano al vertice della graduatoria un nuovo protagonista: il gruppo Newlat.
Nato nel 2004, insediatosi a Reggio nel 2008 con l’acquisizione dell’ex Giglio dal gruppo Parmalat, Newlat ha conosciuto negli ultimi anni una crescita impetuosa. Nel 2023 i ricavi consolidati erano stati pari a 793 milioni. Ma nel 2024, con l’acquisizione dell’inglese Princes, è arrivato il grande balzo in avanti. I ricavi hanno sfiorato quota 2,8 miliardi, con profitti netti per 142 milioni. L’84% del fatturato è stato realizzato all’estero. I dipendenti sono saliti a 8.400, circa 1.600 dei quali in Italia. Il 45% degli addetti di Newlat è oggi impiegato nella trasformazione dei prodotti ittici, soprattutto il tonno, nelle Isole Mauritius.
L’anno scorso Newlat ha pagato 42 milioni di oneri finanziari. Per ridurre il costo del debito, in febbraio la società ha emesso un prestito obbligazionario da 350 milioni di euro, della durata di 6 anni, con un tasso del 4,75%. Sempre in febbraio la capogruppo ha ceduto a investitori istituzionali un pacchetto di azioni pari a circa il 7% del capitale di Newlat Food, incassando 36 milioni di euro. I titoli sono stati collocati a 12 euro. In questi due mesi il prezzo delle azioni in Borsa è lievitato del 40% a 17 euro.
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