REGGIO EMILIA – Il modello reggiano di mobilità sostenibile nei percorsi casa-scuola è tra i 22 – unico in Italia – selezionati dalle Nazioni Unite e raccolti nella pubblicazione “mobility management. Guida di buone pratiche internazionali“.
“Questo riconoscimento è per il Comune motivo d’orgoglio e uno stimolo a proseguire sulla strada della sostenibilità e della mobilità alternativa anche per le fasce più giovani – ha commentato l’assessora a Mobilità e ambiente, Carlotta Bonvicini – Questo periodo di didattica a distanza e chiusura della maggior parte delle attività ci porterà in tempi brevissimi a un ripensamento globale di ritmi, tempi e spazi della città. L’emergenza sanitaria e le conseguenze che ne deriveranno ancora per molto tempo hanno fatto prendere atto a tutti i cittadini di come lo spazio pubblico sia importante e di come dovremo ridisegnarlo e fruirlo a breve per poter garantire il distanziamento sociale”.
La Bonvicini ha quindi aggiunto: “Si giocherà questa estate una partita di scelte forti: si dovrà aumentare lo spazio a disposizione per pedoni e ciclisti dal momento che il trasporto pubblico vedrà drasticamente ridotta la sua capienza per adeguarsi alle nuove norme. Non è infatti sostenibile pensare che la quota non più garantita dal trasporto pubblico si orienti verso l’auto privata, perché si andrebbe verso il collasso dell’intero sistema di mobilità della città e verso un netto peggioramento degli inquinanti che si sono notevolmente ridotti in questa fase di chiusura. In particolare, bisognerà ripensare l’intero sistema scuola, tenendo presente che nella fase pre Covid1-9 la mobilità degli studenti delle scuole secondarie era principalmente garantita dal trasporto pubblico”.
Comune e scuola dovranno quindi continuare a lavorare e a dialogare insieme per ridefinire tempi e modi delle strutture scolastiche. A oggi la quota di mobilità urbana legata agli spostamenti casa-scuola non è particolarmente alta (è stimata intorno al 15% del traffico cittadino) ma è concentrata negli orari di punta e, quindi, causa di effetti pesanti sia sulla persona che sulla città. A riguardo, il Comune ha introdotto le figure dei mobility manager scolastici nelle scuole dell’obbligo e ha attivato vari progetti in diversi ambiti – BiciBus/PediBus, laboratori su mobilità e ciclabilità, gite scolastiche con mezzi sostenibili, “tatuaggi urbani” – oltre ad aver investito in infrastrutture che servono i plessi scolastici stessi.













