REGGIO EMILIA – Sono 38 finora gli studenti ucraini arrivati sul territorio reggiano. Un numero destinato a crescere in modo forte. Per questo motivo il sistema scolastico si sta attrezzando. Un primo punto sulla situazione è stato fatto questa mattina.
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La riunione tra i dirigenti scolastici è avvenuta in videoconferenza. Centrale nella discussione sono stati aspetti di tipo psicologico e pedagogico. Indicazioni sull’approccio da adottare coi giovanissimi fuggiti dall’Ucraina sono state fornite da un consulente del ministero dell’Istruzione, Raffaele Iosa, già ispettore scolastico e dirigente scolastico, conoscitore sia della cultura che del sistema scolastico del Paese oggi in guerra. Sono 38 gli studenti ucraini che in questi ultimi giorni sono stati iscritti negli istituti della nostra provincia, dalle elementari alle superiori. Per l’età pre scolare l’accesso ai servizi educativi è più complicato in quanto occorre che i bambini siano in pari con le vaccinazioni obbligatorie. Ma il numero finora registrato è irrisorio di fronte alla dimensione attesa per quanto riguarda gli arrivi. La prefettura si aspetta almeno mille minorenni. Il dirigente scolastico provinciale Paolo Bernardi parla di un fenomeno che una volta a regime potrebbe essere piuttosto impegnativo per il sistema scolastico. Considerando che sono 67 gli istituti reggiani, la media è di quindici ognuno, ma la distribuzione non sarà uniforme. In maggioranza saranno interessate le primarie e le medie. E ci saranno territori dove saranno un po’ più concentrate le famiglie di profughi. Una parte di questi nuovi iscritti, è emerso nell’incontro, potrà seguire un doppio binario. Risulta infatti che molti insegnanti ucraini abbiano avviato percorsi di didattica a distanza.
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