REGGIO EMILIA – Il mercato immobiliare già alle prese con la crisi economica scoppiata tra il 2008 e il 2016, ha dovuto fare i conti con gli effetti della pandemia da Covid19. La gente chiusa in casa, transazioni ferme poi la riapertura e le compravendite che ripartono seppur a macchia di leopardo e la zona nord della provincia reggiana, cioè la Bassa, più penalizzata e con valori di mercato dai 700 ai 1400 euro al metro quadro nettamente inferiori rispetto al sud, la Pedecollina, sia Val d’Enza che zona ceramica, dove si arriva ai 2000 euro al metro quadro e si costruisce. Rivisti al ribasso anche gli affitti commerciali.
“Abbiamo avuto una forte difficoltà nel momento di chiusura perché nessun decreto ha regolamentato i preliminari in essere. Abbiamo dovuto rinviare tanti rogiti – spiega Liliana Pellini della omonima agenzia immobiliare – Quando abbiamo potuto ripartire, abbiamo avuto un riscontro incredibile. E’ ripartito tutto benissimo. C’è molta richiesta di immobili con giardino, soprattutto in collina, o almeno con un terrazzo”.
Tra le misure a cui si guarda con fiducia il superecobonus 110% introdotto dal Decreto Rilancio ed esteso sino al 2022 con l’obiettivo di alleggerire i costi di restauro, adeguamento energetico e sismico dei proprietari di abitazioni oltre a favorire la ripartenza dei cantieri. “Credo che si strategico – chiosa Pellini – Il decreto è stato approvato, ora toccherà alle banche”.
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