REGGIO EMILIA – Meno incidenti, ma più decessi. Nei primi sei mesi del 2025 i dati sulla sicurezza stradale in Emilia Romagna e nel Reggiano non sono confortanti.
A livello regionale, i sinistri rilevati sono passati da 8.125 del 2024 a 8.109, ma le vittime sono state 5 vittime in più, 133 in totale. In crescita anche i feriti gravi, 10.579. Incidenti in calo anche in provincia di Reggio, da 875 a 864, dove calano anche i feriti da 1.150 a 1.130, ma sono 12, quattro in più i morti sulle strade. Un prezzo inaccettabile e troppo alto da pagare. Così per coordinare e concordare le iniziative per favorire la prevenzione e la riduzione delle vittime degli incidenti stradali, la Regione ha organizzato con Anci e Upi i primi Stati generali della sicurezza stradale. Obiettivo dimezzare morti e feriti entro il 2030 come chiesto dalla Commissione Europea, partendo dalla consapevolezza sulle cause, distrazione e alta velocità in primis. “Sono sempre le stesse: velocità e distrazione, sottolinea Marco Pollastri dell’Osservatorio regionale educazione sicurezza stradale.
“Le regole della strada sono le regole che più i cittadini rischiano di considerare à la carte, se mi piacciono le rispetto e se non mi piacciono no – il commento del presidente della Regione Michele De Pascale – E’ un elemento culturale che dobbiamo combattere come sistema Paese”.
Serve una svolta nei comportamenti degli utenti della strada, un maggior rispetto delle regole, ma anche le infrastrutture devono essere migliorate, soprattutto nei centri urbani dove in Emilia Romagna si registra il maggior numero di incidenti, 5.727, con 50 morti e 7.133 feriti, mentre sulle strade extraurbane gli incidenti sono stati 2.382, con 83 decessi e 3.446 feriti.
“Il numero maggiore di incidenti avviene all’interno delle città. Dobbiamo capire come migliorare la pianificazione della viabilità e la sostenibilità dei percorsi. Purtroppo il piano nazionale sulla sicurezza stradale non è più finanziato“, sottolinea Irene Priolo, assessora alla mobilità della Regione.
Anche per far fronte al taglio delle risorse statali, l’accordo tra Regione, Anci e Upi prevede tra l’altro di sostenere i comuni medio piccoli nella progettazione di interventi per la sicurezza stradale con focus sulla ciclabilità e sulla moderazione del traffico.
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