CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Dopo reiterate offese e violenze alla compagna e ai figli, nel dicembre 2024 un 57enne residente a Casalgrande era stato denunciato dopo che i carabinieri erano intervenuti nell’abitazione di famiglia a seguito della chiamata al 112 da parte della figlia minore. Una chiamata drammatica in cui la ragazza aveva riferito che il padre stava picchiando sia lei che la madre.
Maltrattamenti fisici e psicologici quelli compiuti dall’uomo nei confronti della moglie e dei figli minori che erano stati poi raccontati dalla donna nel corso di una sofferta deposizione.
La procura aveva quindi disposto nei confronti dell’uomo la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima e ai figli, prescrivendo di non avvicinarsi all’abitazione e ai luoghi frequentati da compagna e figli mantenendo una distanza di 2500 metri e di non comunicare con loro con qualsiasi mezzo, disponendo anche l’applicazione del braccialetto elettronico.
A distanza di diversi mesi l’uomo avrebbe violato in più occasioni tali prescrizioni e in stato di alterazione dovuta all’abuso di alcol avrebbe continuato a molestare e minacciare la compagna, fino all’ultimo episodio del 25 marzo scorso, quando, intorno alle 20, con il pretesto di restituire lo zaino della figlia, l’uomo ha contattato la ex concordando un appuntamento nei pressi dell’abitazione. Al momento dell’incontro il 57enne aveva improvvisamente tamponato l’auto in cui si trovava la donna generando in quest’ultima forte timore tanto che ha cercato di fuggire verso l’abitazione della sorella per trovare aiuto. Durante la fuga la donna è stata seguita fin sotto casa della sorella dove, tuttavia, è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri di Casalgrande che su input del 112, nel frattempo allertato, avevano raggiunto la vittima.
Ora nei confronti del 57enne è stata disposta la sostituzione della misura del divieto di avvicinamento con l’applicazione della custodia cautelare in carcere.