VENTASSO (Reggio Emilia) – Dieci anni di violenze e maltrattamenti al padre per avere i soldi per comprare alcol e droga. Adesso, il 36enne reggiano è stato arrestato da carabinieri di Collagna e portato in carcere. Una tragedia familiare che colpisce per la durata delle vessazioni iniziate già nel 2014, quando il figlio violento aveva solo 26 anni. Un calvario per il genitore cui venivano chiesti continuamente dei soldi, richieste seguite da minacce, insulti e violenze, sia psicologiche sia fisiche, se l’uomo si rifiutava di darglieli.
Dalle indagini è emerso che calci e pugni erano all’ordine del giorno, ma il padre veniva colpito anche con cacciaviti, martelli, bastoni di ferro, talvolta anche mentre stava dormendo. Non solo violenze, però, il violento con le sue minacce, anche di morte, aveva creato le condizioni perché nemmeno i suoi fratelli andassero più a trovare il padre, per paura delle sue reazioni. Violenze accompagnate da furti di attrezzi da lavoro e suppellettili, ma anche da atti vandalici come il danneggiamento di un trattore e dell’auto. A confermare quanto accadeva in quella casa dell’Appennino ai militari, impegnati nelle indagini, è stata la stessa vittima. Una testimonianza in linea con quanto raccolto dai carabinieri durante l’indagine che hanno indotto la Procura a denunciare il giovane per maltrattamenti in famiglia.
Il Tribunale, in un primo tempo, ha disposto per il 36enne l’obbligo di allontanamento della casa familiare e il divieto di comunicare e di avvicinarsi al padre, in un raggio di 5 chilometri, prescrivendo anche il dispositivo di controllo a distanza. Quando sabato scorso i carabinieri si sono presentati presso l’abitazione di Collagna per dare esecuzione al provvedimento giudiziario, l’uomo si è rifiutato di indossare il braccialetto elettronico ed è stato così portato in carcere.
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