REGGIO EMILIA – Interrogatorio di garanzia questa mattina per Ikram Ijaz, accusato dell’omicidio della cugina Saman Abbas. Il 28enne, che ieri in carcere a Reggio ha parlato a lungo con uno dei suoi legali, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha reso comunque spontanee dichiarazioni. “Ha dichiarato di non avere nulla a che vedere con la sparizione della ragazza”, ha detto l’avvocato Domenico Noris Bucchi.
Ijaz era collegato con il tribunale in videoconferenza dal carcere di via Settembrini, dove è rinchiuso dalla sera di martedì dopo che la Francia lo ha consegnato alle autorità italiane. E’ accusato dell’omicidio premeditato in concorso e dell’occultamento del cadavere della cugina, scomparsa da oltre un mese da Novellara e che si presume sia stata uccisa per avere rifiutato un matrimonio combinato in Pakistan. L’interrogatorio di garanzia è cominciato alle 9.20 ed è durato circa 40 minuti. Accanto a lui, uno dei suoi legali, Luigi Scarcella. A palazzo di giustizia, l’altro difensore, Bucchi, oltre al sostituto procuratore Laura Galli, che coordina le indagini dei carabinieri, e il gip Luca Ramponi.
Ijaz era stato ripreso dalle telecamere dell’azienda agricola Bartoli mentre si inoltrava nei campi insieme allo zio di Saman, Danish Hasnain, e al cugino Nomanulhaq Nomanulhaq. Era il 29 maggio, la sera precedente quella della sparizione della ragazza. I tre avevano due pale e un secchio in mano. Gli inquirenti pensano che stessero andando a scavare la buca per il corpo. Il 28 maggio il giovane è stato fermato e arrestato in Francia, mentre stava tentando di raggiungere la Spagna. Oltre allo zio e ai due cugini, per l’omicidio sono indagati anche il padre e la madre di Saman. Ijaz è l’unico in carcere.
“Ha manifestato l’intenzione di rendere dichiarazioni più approfondite al pubblico ministero nei prossimi giorni – ha detto Bucchi – dopo un approfondito esame delle carte con i suoi legali e un confronto un po’ più approfondito rispetto a quello che c’è stato in questi due giorni. Non parla bene la lingua italiana e ogni incontro deve essere supportato dall’interprete, quindi abbiamo bisogno di un po’ più di tempo. Però, ha manifestato la volontà di spiegare i propri movimenti, sia in relazione ai giorni di cui si tratta, sia in relazione all’allontanamento dall’Italia”.
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