REGGIO EMILIA – Quattro voti favorevoli, un’astensione, un voto non espresso per motivi istituzionali e un non voto: così si sono pronunciati i 7 parlamentari reggiani chiamati a votare, il 16 marzo scorso, l’ordine del giorno che impegna il Governo a incrementare le spese militari dall’1,4% del Pil al 2%.
I fondi per la Difesa passeranno grossomodo dai 25 miliardi di euro attuali a 38. Da tempo la Nato sollecitava un aumento dell’impegno finanziario dell’Italia e il presidente del Consiglio Draghi, dopo l’approvazione dell’ordine del giorno, ha confermato l’obiettivo del 2%.
L’ordine del giorno, firmato da deputati di Lega, Fratelli d’Italia, Pd, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Italia Viva, è stato approvato a larghissima maggioranza, con 19 voti contrari e 7 astenuti. Tra i reggiani, hanno votato sì all’aumento delle spese militari Gianluca Vinci di Fratelli d’Italia, Davide Zanichelli dei 5 Stelle, Andrea Rossi e Antonella Incerti del Pd. Quest’ultima ha detto a Tg Reggio di essersi astenuta, ma dal verbale ufficiale della seduta risulta il voto favorevole. La leghista Benedetta Fiorini, pur presente quel giorno, non ha votato, mentre la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, del M5S, non ha votato perché stava presiedendo i lavori. L’unica astensione tra i reggiani è stata quella di Graziano Delrio.
Il tema in ogni caso è al centro del dibattito. Sia per le dure parole di Papa Francesco, che ha detto di vergognarsi per l’aumento delle spese miliari, sia per la posizione contraria assunta dal leader del M5S Giuseppe Conte.
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